Mancano meno di ventiquattr’ore alla fine della COP26 sul clima, ma le notizie e i discorsi di questi giorni hanno già dato a intendere che nemmeno questa volta ci saranno svolte epocali nella gestione della crisi climatica. 

Lo ha confermato Barack Obama, parlando proprio da Glasgow: “Non siamo nemmeno vicini a dove dovremmo essere” nel ridurre le emissioni; secondo l’ex presidente degli Stati Uniti “la maggior parte delle nazioni ha fallito nell’essere ambiziosi quanto è necessario”. 

I timidi passi avanti e le promesse non bastano: né i singoli governi, né le organizzazioni sovra-governative hanno fin qui dato prova di aver intrapreso una transizione ecologica rapida, sicura, rigorosa. Troppi sono ancora gli interessi in campo che rallentano questo urgente processo, che si configura senza alcun dubbio come la Sfida principale del mondo di oggi.

Un modo di affrontare questa impasse, che rischia di impigliare il futuro di tutti tra le maglie intricate di una politica più attenta agli equilibri interni e ai risultati elettorali che alle soluzioni, è quello di intervenire allargando e aggiornando gli strumenti democratici. In altre parole, coinvolgendo maggiormente i cittadini nei processi decisionali

Sono molti gli argomenti su cui la cittadinanza può direttamente contribuire a progressi sostanziali nelle scelte politiche dei Paesi. Il cambiamento climatico è, tra questi, quello che vede il più costante moltiplicarsi di Assemblee dei Cittadini estratti a sorte tra le democrazie in varie parti del mondo. Proprio perché il contributo, il sostegno dei cittadini a iniziative più coraggiose, nella linea delle migliori pratiche a oggi disponibili, è il percorso vincente per allineare l’azione all’aspirazione.

Formazione dei cittadini, deliberazione moderata da facilitatori professionisti e dibattito a stretto giro in Parlamento sulle proposte concrete sono una via efficace e con tempi certi per arrivare a soluzioni concertate.

Proprio per inserire le Assemblee dei Cittadini estratti a sorte a tutti i livelli del nostro ordinamento, e per indire la prima Assemblea sul Clima italiana, Cittadin3 per il Clima lancia la firma online della proposta di legge che potete leggere a questo link.  

COSA PUOI FARE TU: FIRMA E SOSTIENI!

Portiamo insieme l’obiettivo di una grande Assemblea civica per il clima al cuore della politica italiana, raggiungendo le 50mila firme necessarie a depositare la proposta di legge in Parlamento.

FIRMA LA PROPOSTA

Per conoscere meglio la democrazia deliberativa, il funzionamento delle Assemblee dei Cittadini estratti a sorte, le regole, le fasi, sapere di più sulle esperienze in altri Paesi, trovate una ricca offerta di risorse sui siti: www.politicipercaso.it e www.oderall.org, insieme a una serie di articoli divulgativi contenuti nella rubrica Cittadini per Scelta, Politici per Caso e su Ciesse Magazine, la rivista online delle Sardine Creative.

Se hai già firmato e vuoi fare un passo in più, puoi sostenere questa campagna con una donazione. 

Se la politica elettorale è immobile di fronte all’emergenza, attiviamo la democrazia partecipativa!

Serena Uberti