Ha destato scalpore e indignazione, giustamente, il caso del bambino con disabilità iscritto a una Scuola della Toscana, rimandato a casa il primo giorno di inizio delle attività didattiche dato che mancava l’insegnante di sostegno, non ancora nominato. Un simile episodio ci dice che, purtroppo, il nostro non è un Paese civile.

Simili situazioni, piuttosto che creare solo indignazione, devono smuovere le coscienze: il docente di sostegno non doveva semplicemente essere “presente” il primo giorno di Scuola. Avrebbe dovuto essere a Scuola dall’inizio dell’anno scolastico, dal primo settembre, e non dal primo giorno di apertura della Scuola. A lui, unitamente a tutto il team docente, compete un compito assai delicato, al di là della mera “presenza”. Era ed è necessaria una progettazione (non l’improvvisazione!) tesa ad individuare un percorso quanto più possibile adatto alle esigenze dello studente con disabilità e del gruppo classe, da rimodulare in base alle esigenze, sempre di concerto con tutto il consiglio di classe.

L’insegnamento è il “mestiere dei mestieri”, senza il quale ogni altro mestiere perde significato. Ma se l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro, non è assolutamente concepibile che, proprio a quel lavoro che è il “mestiere” di tutti i mestieri, non sia riconosciuta dignità. 

Gli insegnanti, coloro che si occupano della formazione dei nostri figli – i cittadini di domani – non possono e non devono essere “lasciati” in aula a “presenziare”. La dignità di ogni lavoro, e del docente in particolare, è data dalla possibilità di mettere il lavoratore nelle condizioni di espletare efficacemente il proprio lavoro.

Il precariato rappresenta una ferita della nostra società: rende impossibile progettare il proprio futuro. Il precariato dei docenti è una piaga: se da un lato rende impossibile progettare il proprio futuro, dall’altro rende difficile progettare il futuro dei nostri figli e, quindi, il futuro del nostro Paese.

Il precariato dei docenti specializzati produce un danno enorme: rende impossibile progettare il proprio futuro e il futuro dei nostri figli! Proprio la precarietà dei docenti specializzati, quale effetto ancora più grave, lascia indietro e non protegge quelli più fragili, quelli per i quali le conquiste di autonomia rappresentano non solo una vittoria dell’alunno con disabilità, ma una vittoria per tutti i nostri ragazzi, che potranno così crescere con la consapevolezza di poter credere in un Paese impegnato con tutte le forze a non lasciare indietro nessuno.

La conquista di autonomia di uno studente con disabilità è la conquista di tutti. È un esempio per tutti i nostri figli. Urge ripartire da una Scuola inclusiva, quale pilastro fondamentale per la costruzione di una futura società equa, inclusiva, fondata sulla giustizia sociale.

Al secondo giorno di Scuola, il bimbo Toscano ha avuto il docente di sostegno. Bene, ma per quanto scritto finora non benissimo!

“Il sostegno è una priorità”, queste le parole della titolare del Ministero dell’Istruzione. Ma se il sostegno è davvero una priorità, allora appare necessario intervenire prioritariamente. La Scuola si costruisce grazie all’impegno quotidiano delle persone titolate, abilitate o specializzate. Su quelle bisogna investire per una progettazione seria, per una Scuola di tutti e di ciascuno. Ora!

Nel DL “Agosto” sono presenti correttivi, emendamenti idonei a valorizzare le persone che fanno la Scuola, quella più alta, quella inclusiva. Sono gli emendamenti firmati dai Senatori Francesco Verducci e Adriano Cario per il reclutamento dei docenti specializzati sul sostegno. Si tratta di insegnanti che hanno voluto fortemente essere docenti dell’inclusione, maestre e maestri, professoresse e professori che hanno superato tre procedure concorsuali altamente selettive, che hanno affrontato un corso particolarmente duro, con esami in itinere, tirocinio, tesi ed esame finale. Docenti formati, motivati, precari.

In tempo di crisi, chi ha davvero a cuore gli studenti con disabilità e vuole intervenire concretamente per arginare l’emergenza sostegno, ricerca e propone soluzioni. Prima ancora di pensare a specializzare altri aspiranti insegnanti di sostegno, i docenti specializzati devono essere immessi in ruolo e, in tal modo, assegnati stabilmente e con continuità ai nostri ragazzi. Un buon padre di famiglia – questo dovrebbe essere lo Stato – prima pensa a valorizzare le risorse a disposizione, poi a crearne altre. I docenti specializzati dei quali stiamo parlando, già selezionati e formati, costituiscono una risorsa preziosa che non può e non deve essere sprecata. 

La Repubblica ha il compito di rimuovere gli ostacoli che limitano l’uguaglianza. I Docenti specializzati ne sono uno strumento. La soluzione è contenuta negli emendamenti al DL “Agosto”. Se i diritti degli studenti con disabilità sono inequivocabilmente una priorità, non ci sono più scuse. Approvateli!