Dopo oltre un anno di chiusure forzate, i circoli Arci di Bologna e provincia rischiano di chiudere per sempre. Con loro potrebbe sparire un patrimonio di arte, musica, cultura e solidarietà.
Non possiamo restare indifferenti.

Nelle nostre città c’è un patrimonio di socialità e aggregazione che spesso non viene notato, percepito, valorizzato. Si tratta dei quasi 5000 circoli ARCI che da decenni sono la casa di artisti, attori, danzatori, volontari, maestranze, musicisti.

Chi pensa che la ripartenza dipenderà dai fondi europei non si sbaglia del tutto, ma si sbaglia in parte. Perché senza socialità non c’è futuro, senza cultura non c’è apprendimento, senza aggregazione non c’è contaminazione culturale.

Torneremo a condividere il cibo? Forse.
Torneremo a saltare davanti a un palco? Probabile.
Torneremo a fare eventi culturali? Speriamo.

Qualsiasi cosa accadrà non potremo rinunciare a quei luoghi che hanno fatto della condivisione una visione politica, una scelta di campo.

Abbiamo tempo fino a sabato 22 maggio per trasformare 6000 piantine in un fondo da 40.000 euro per salvare gli ARCI di Bologna e provincia dal trauma di una chiusura prolungata.

Rosmarino, salvia, timo, menta, origano, maggiorana, dipladenia.

Non sono piante: sono una possibilità di riscatto. Sono un modo per dire che non c’è futuro senza l’altro.

La fotosintesi che l’anno scorso ha promosso oltre 140 eventi culturali gratuiti funzionerà anche quest’anno?

Dipende da noi, dipende da te.

Perché 6000piantine è una di quelle magie che funziona solo se sono in tanti a crederci.

Nessuno si salva da solo, ma siamo sempre in tempo per salvARCI

Dona su 6000piantine.it